
L’articolo esplora la crescente tensione tra politica e informazione, evidenziando come la degenerazione dei rapporti di potere stia influenzando la società, sia in Italia che negli Stati Uniti. Inizia con un confronto tra l’Italia e l’America, sottolineando come quest’ultima stia vivendo una fase di “cattivismo” istituzionalizzato, con un uso distorto della narrazione politica per manipolare l’opinione pubblica. Un esempio emblematico è l’apparizione della ministra americana per la sicurezza, Christie Noem, vestita come Lara Croft in un video girato in un centro di confinamento antiterrorismo a Salvador. Questo gesto è visto come una spettacolarizzazione della sicurezza, trasmettendo un messaggio di falsa protezione che ricorda le dinamiche mafiose.
L’articolo prosegue analizzando come la politica americana stia utilizzando immagini e narrazioni per disumanizzare i migranti, trasformandoli in nemici pubblici attraverso l’uso di tecnologie come l’intelligenza artificiale per creare fumetti a partire da foto reali. Questo processo di disumanizzazione è pericoloso, poiché normalizza l’orrore e lo presenta come accettabile, specialmente quando è il governo stesso a promuoverlo.
In Italia, sebbene non si sia ancora raggiunto il livello di manipolazione visiva degli Stati Uniti, si osserva una crescente tendenza all’uso di un linguaggio aggressivo e denigratorio nei confronti dei giornalisti. Il caso Donzelli, un politico di spicco del partito di maggioranza, è emblematico di questa deriva. Donzelli ha attaccato verbalmente il giornalista Giacomo Salvini per aver scritto un libro critico su Fratelli d’Italia, dimostrando una mancanza di rispetto per il ruolo dei media e per l’importanza della critica giornalistica.
L’articolo sottolinea come questo linguaggio aggressivo sia ormai sdoganato anche nelle istituzioni, con episodi di volgarità persino nei discorsi parlamentari. La mancanza di rispetto per il ruolo dei giornalisti è preoccupante, soprattutto quando proviene da figure di governo che dovrebbero mantenere un certo decoro istituzionale.
Inoltre, si evidenzia come i giornalisti siano sempre più spesso bersaglio di attacchi e sorveglianza, sia in Italia che negli Stati Uniti. Il ministro Mantovano ha confermato che i giornalisti italiani sono stati spiati, un fatto che rappresenta un grave attacco alla libertà di stampa e all’informazione. Questo clima di ostilità verso i media è pericoloso, poiché mina la capacità dei giornalisti di svolgere il loro ruolo di controllo e critica nei confronti del potere.
L’articolo conclude con una riflessione sulla necessità di preservare la libertà di stampa e di mantenere un dialogo rispettoso tra politica e informazione. In un’epoca in cui la narrazione politica è sempre più manipolata, è fondamentale che i cittadini sviluppino una capacità critica per discernere la verità e resistere alle manipolazioni. La democrazia si basa su un’informazione libera e indipendente, e la società deve vigilare affinché questa rimanga intatta