
“Il Santo Ipocrita: Cronache dal Regno del Doppio Standard”
Nel reame immaginario di Israbal, regna incontrastato il sovrano Netaniux, noto per la sua armatura scintillante decorata con simboli sacri e la sua inconfondibile abitudine di guardare verso il cielo… con la lingua di fuori.
Netaniux, autoproclamato salvatore del popolo e custode della giustizia, appare ogni giorno in diretta olografica per proclamare pace, civiltà e “diritti umani selettivi”—cioè solo per quelli dalla parte giusta del muro. Il suo volto è sempre incorniciato da un’aureola digitale, programmata per accendersi ogni volta che pronuncia le parole “democrazia” o “difesa legittima”.
Nel frattempo, oltre la barriera, nella terra dimenticata di Palestinia, milioni di cittadini sopravvivono con una razione al giorno: sabbia, silenzio e sirene. Le scorte umanitarie vengono deviate, i bambini crescono con l’eco dei droni, e le medicine sono un mito come l’unicorno di deserto.
Quando i cronisti di altri regni osano chiedere conto di questa “leggera incoerenza”, Netaniux alza gli occhi al cielo, fa finta di non sentire e mostra la lingua, come a dire: “Se non vi piace, parlate col muro”.
Il consiglio reale, composto da invisibili lobbisti e oratori esperti, continua a lodare l’illuminata condotta del sovrano, e ogni critica viene etichettata come eresia. Il popolo? Diviso tra chi ha smesso di guardare e chi ha smesso di mangiare.
Ma guai a parlarne. In fondo, nel regno di Netaniux, la verità è solo una questione di… prospettiva.