“Caro Diario, oggi ho salvato il mondo… con 110 tonnellate di biscotti”

Roma – Palazzo Chigi. La Presidente è stanca, ma fiera. Ha appena finito di raccontare in aula il suo impegno “umanitario” in Medio Oriente: elicotteri, biscotti, Sky Hope, Food for Gaza. Ha detto tutto, tranne una cosa: che a Gaza stanno massacrando dei bambini.

Ma chi se ne accorge, dopotutto? 18.000 bambini morti non fanno rumore quanto un container di tonno Rio Mare spedito col tricolore.

Nel frattempo, Mohammed (12 anni, testimone oculare di un’esecuzione, ora anche lui giustiziato) non ha ricevuto né tonno, né biscotti, né speranza. Ma Giorgia sì, lei sì che ha fatto la sua parte: ha espresso “profonda preoccupazione” — non si sa se per Gaza o per le prossime elezioni europee.

Dall’altra parte del Mediterraneo, Netanyahu prende appunti: “Quindi, se bombardo ospedali, scuole e rifugi, e poi dico che combatto il terrorismo… loro mi mandano biscotti? Che dolcezza!”. Israele sorride. Hamas pure: più morti, più estremismo, più potere. E i bambini? Restano polvere. E non fanno rumore.

Ma torniamo alla civiltà. Qui in Italia la diplomazia è arte sottile. Se la Russia invade, scattano sanzioni. Se Israele rade al suolo un’intera popolazione, scattano… pirofile di pasta al forno e un ponte aereo con nome poetico: Sky Hope. C’è da commuoversi.

Qualcuno (Bonelli, ad esempio) osa dire: “Vergogna!”. Ma è così volgare, vero? Non si fa. Il dolore si confeziona meglio nei comunicati stampa.

In fondo, il vero nemico della pace, oggi, è chi disturba la digestione morale dell’Occidente con dati crudi: 60.000 morti. 18.000 bambini. Corpi nei sacchi. Occhi sbarrati. Ma per fortuna ci sono le brave madri di governo che non condannano, che mantengono il sangue freddo. Anche quando scorre per le strade di Rafah.

Giorgia, tu che sei madre, dormi tranquilla. L’hai detto tu: non c’è spazio per Hamas nello Stato Palestinese. Giusto. E nemmeno per i bambini, ormai.

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