
MELONI CONTINUA A FARE IL GIOCO DELLE TRE CARTE CON GLI ITALIANI … MENTRE IL CARRELLO DELLA SPESA SEMPRE PIÙ VUOTO !
Nel teatrino della politica italiana, Giorgia Meloni si muove come un’abile giocatrice del gioco delle tre carte. Il banco è il suo governo, il tavolo è il Paese, e le carte – quelle che sposta con destrezza – sono le promesse elettorali, le dichiarazioni altisonanti, e le manovre che sembrano sempre risolvere tutto, ma in realtà non centrano mai il punto.
Durante la campagna elettorale, Meloni si è presentata come la voce della chiarezza, della verità, della rottura con il vecchio sistema. Ma a distanza di tempo, molti italiani iniziano a chiedersi dove sia finita la pallina sotto il bicchierino: dov’è la coerenza con i proclami sulla sovranità energetica, sull’Europa matrigna, sul blocco navale per fermare i migranti? In molti casi, le politiche del governo si sono rivelate dei giri di parole, dei cambi di posizione, dei compromessi che sanno tanto di vecchia politica – proprio quella che si voleva combattere.
Il gioco delle tre carte funziona perché chi guarda è convinto di poter indovinare, di vedere dove va a finire la verità. Ma nel frattempo, mentre l’attenzione è rapita dal movimento veloce delle mani, il potere si consolida, le disuguaglianze aumentano, e i problemi reali – sanità, lavoro, scuola – restano sullo sfondo.
Non si tratta di un’accusa personale, ma di una dinamica ben collaudata: il populismo funziona bene quando promette tutto, ma si inceppa quando deve fare i conti con la realtà. E allora si cambia discorso, si cerca un nemico – l’Europa, i migranti, i giudici, i giornalisti – e si rimette in moto il tavolo, con nuove carte, nuovi slogan.
Il problema è che il pubblico – noi cittadini – non può restare spettatore passivo. Ogni gioco, per funzionare, ha bisogno di qualcuno che ci creda. Forse è tempo di smettere di inseguire la carta giusta, e iniziare a chiedere il conto del mazzo