Trump: “Che giornata!” Ma tranquilli, ne stanno arrivando altre. E sono sempre più grandi. Come i dazi.
“Che giornata, ma sono in arrivo altre grandi giornate.” Così ha twittato — pardon, truthtato — Donald Trump sul suo social preferito, Truth Social, il luogo dove la verità si prende una vacanza e si mette in costume arancione.
L’annuncio arriva dopo la brillante idea di una tregua commerciale di 90 giorni con tanto di eccezione: dazi al 125% per la Cina. Per chi non fosse pratico di matematica trumpiana, funziona così: si chiama “tregua”, ma si spara lo stesso — basta mirare meglio.
La Casa Bianca, intanto, ha rilasciato una nota ufficiale: “Il Presidente sta bene, mangia regolarmente, parla da solo solo nei corridoi stretti, e crede fermamente che le giornate si possano misurare in altezza, come i grattacieli.”
La scienza conferma: “Una giornata trumpiana può pesare fino a 2,5 tonnellate di propaganda”
Secondo il prestigioso Istituto Americano delle Cose Che Sembrano Vero Ma Non Lo Sono™, una “grande giornata” in linguaggio trumpese è quella in cui:
si firma un accordo senza leggerlo,
si annuncia una pace economica con la mano destra mentre con la sinistra si alzano le tariffe,
si sorride alla stampa mentre la si accusa di essere “il nemico del popolo”,
si promette un domani migliore, ma solo se si riesce a cancellare ieri.
In arrivo nuove giornate: alcuni americani chiedono asilo politico… a TikTok
Mentre i mercati barcollano e il concetto di “accordo” si piega come una cravatta Made in China, il popolo americano si prepara a vivere queste “grandi giornate” con il fiato sospeso e il portafoglio vuoto. Un nuovo movimento sta nascendo sui social: “Keep America Confused Again”.
Si vocifera che anche il calendario abbia chiesto un cambio di contratto: “Non voglio più essere settimanale, voglio diventare stagionale. Così salto direttamente a novembre.”